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Il cabaret di Edoardo Cocciardo, Omaggio a Massimo Troisi

Edoardo Cocciardo è nato ad Ischia nel 1975. Nel 1999 si è laureato in Lettere Moderne, settore Musica e Spettacolo, con una votazione di 110 su 110 e lode, presso l'Università degli studi di Siena.
Dal 2000 al 2003 ha partecipato ai laboratori sulla drammaturgia ed il mestiere dell'attore tenuti, fra gli altri, da Dario Fo e Lello Arena.
Nel 2003 ha vinto il Premio per il miglior testo al Festival del Cabaret di Torino.
E' stato uno dei comici di punta del laboratorio di Zelig del Teatro Rifredi di Firenze.
Nel 2005 ha pubblicato un saggio critico sull'opera di Massimo Troisi dal titolo " L'Applauso Interrotto - Poesia e Periferia nell'Opera di Massimo Troisi ".
Nello stesso anno ha scritto e diretto il suo primo lungometraggio dal titolo Assemblè, che è stato in proiezione nelle sale d'essai di tutta Italia.
Nel 2007 ha pubblicato il romanzo Alice Fuori dal Paese, tratto da una sua omonima commedia.
Ha inoltre insegnato teatro comico e recitazione presso l'Accademia dei ragazzi di Forio d'Ischia.
Dal 2000 al 2008 ha lavorato come Insegnante di Lingua Italiana per stranieri e teatro presso la Scuola Dante Alighieri di Siena.

Intervista a Edoardo Cocciardo su " L'Applauso Interrotto "



L'Accademia dei Ragazzi a Forio d'Ischia

Lo Spettacolo "Omaggio al teatro di Troisi"

Come ha scritto Gianni Minà, Massimo Troisi era una persona leggera, diversa dall’uomo di spettacolo che, come avviene oggi,  è costretto a imporre la sua presenza scenica.
Massimo Troisi è stato l’inventore di un genere, un interprete sarcastico della società. Un attore mai schiavo di una battuta o della incapacità di proseguire una volta trascorso il tempo dell’esibizione. Con ironia, semplicità e sensibilità ha raccontato una Napoli meno da cartolina e più vicina ai napoletani. La sua assenza pesa moltissimo e sono sempre benvenute le iniziative che cercano di ricordare l’uomo e l’artista Troisi.

Edoardo Cocciardo, attore ischitano, ci riporta alla memoria il Troisi che tutti noi abbiamo imparato ad apprezzare per la sua capacità di far ridere intelligentemente. Lo spettacolo porta sul palcoscenico i dubbi e le disillusioni di una generazione, ma allo stesso tempo un senso della vita basato sull’arte di accontentarsi e su una proverbiale e divertente pigrizia. Con grande acutezza, Cocciardo, da sempre studioso del teatro di Troisi, omaggia quella napoletanità codificata in uno stile unico ed inarrivabile. Il risultato è uno spettacolo dove si esalta il ricordo dell’attore e regista napoletano, fornendo una interpretazione originale ma allo stesso tempo fedele al piglio ironico ed introspettivo che caratterizzava il teatro di Troisi.